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Nascere-Nascita-Natale

Parole di vita (vocabolario per donne e uomini di buona volontà)

Alcuni filosofi esistenzialisti affermano che la caratteristica fondamentale della vita umana sia quella di “essere gettata nel mondo”. Con questa espressione intendono dire che la vita è completamente esposta alla lotta per la sopravvivenza, al dolore, al non senso delle cose e, in definitiva ad una profonda solitudine: l’uomo è solo nell’universo e deve cavarsela come può. Fanno della problematicità che -come esseri umani- sperimentiamo tutti la cifra che getta la sua ombra su tutto il resto. Sono filosofi non credenti che leggono se stessi e tutto ciò che c’è con le lenti della propria non credenza. Una visione del mondo (Weltanschauung) assai seduttiva, che ha trovato molta diffusione e adesione. Ma non è l’unica!

Foto di form PxHere

Nascere è “venire alla luce”, metafora sapiente e profonda insita nella nostra lingua e nella nostra cultura. Per chi nasce il buio, il nulla sembra, dunque, essere prima. Nel momento in cui la vita viene concepita si “accende” qualcosa di nuovo (che prima non c’era e che ora c’è) e va verso la luce, ovvero il viaggio, la conoscenza, la visione, lo sviluppo, il compimento di qualcosa che è ancora solo germinale. La nascita è un dispiegamento di potenzialità, di curiosità, di possibilità donate e anche di difficoltà, intoppi, dolore, ferite e fallimenti. Questa è un’altra visione del mondo alternativa e per tanti versi inconciliabile con la prima.

Per chi è credente il Natale di Dio come uomo (adombrato da alcuni miti antichi che l’hanno solo immaginato) è una firma di valore sulla vita, è la conferma che essa sia, nonostante tutte le contrarietà, la perla preziosa che fa la vera e radicale differenza. Per questo oggi il Creatore stesso ci chiede, mettendoci la faccia, di riconsiderare il nostro “essere (venuti) alla luce” e il nostro “essere (fatti) di luce e per la luce”.

A me sembra che una visione così radicalmente positiva e s-maliziata (cioè privata della malizia) possa aprirci possibilità di crescita, di bene, di bello e di vero, di amore in cui credere e da agire. Posso e mi sento spinto a “dare la vita” solo se la sua origine e il suo compimento sono solidi e luminosi, solo se ne vale la pena, solo se so di “andare verso la luce”.

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